Il draft ha sempre portato in NBA futuri campioni, ma anche dei giocatori che al college facevano faville e non sono mai riusciti a confermarsi nella principale lega cestistica americana. Nel 2013 i Cavaliers, sperando di aver pescato il nuovo Lebron James, scelgono (stupendo tutti) Anthony Bennett che si rivela nei mesi successivi un autentico bidone e gira l’NBA per quattro stagioni prima di cercare fortuna (senza successo) in Europa. Greg Oden viene scelto come prima assoluta nel 2007 davanti a giocatori come Kevin Durant e Al Horford; in lui Portland vedeva il futuro centro dominante della lega, ma gli infortuni non gli hanno mai permesso di calcare i campi portandolo a un ritiro precoce. Zion Williamson, scelto dai Pelicans nel 2019 sta ripercorrendo la stessa storia di Oden; finora ha giocato solamente metà della scorsa stagione ed è ancora ai box per un infortunio al piede. Il talento di Duke ha, però, ancora qualche anno per riuscire a non farsi iscrivere indelebilmente in questa lista, dove troviamo anche il nostro Andrea Bargnani, prima scelta assoluta nel 2006 davanti a Aldridge, che, dopo una prima stagione discreta a Toronto, ha msotrato gradualmente tutti i suoi limiti fisici e caratteriali fino a uscire dai radar NBA. Per ultimo, come non citare Kwame Brown, la più grande delusione dell’ultimo secolo. Jordan lo sceglie per i Wizards ma tiene delle medie imbarazzanti ed è noto più per il suo ruolo da riempitivo nelle trade che per le sue rare apparizioni in campo.