In un’Italia che tenta di progredire a piccoli passi, c’è ancora un argomento che si è affrontato poco spesso negli ultimi anni: l’educazione sanitaria. I nostri ragazzi arrivano troppo spesso all’età adulta senza quelle nozioni che gli permettono di affrontare la vita con serenità e con le basi per capire quando affrontare oppure no una determinata sfida. Un esempio lampante è quello della gravidanza. Quante ragazze decidono di avere un bambino senza sapere cosa comporti? Quante donne, durante la gestazione, non hanno la minima di idea dei sintomi che potrebbero avere e se questi siano normali oppure un campanello d’allarme? In quante, al primo figlio, non hanno i comportamenti corretti da mettere in atto in gravidanza? Non sarebbe più semplice istituire una formazione di base, anche attraverso le scuole, che istruisca tutti riguardo all’argomento? Discorso simile per l’educazione sessuale. Negli ultimi anni si sono fatti dei piccoli passi in avanti, ma non sono abbastanza. I corsi formativi nelle scuole sono ancora molto pochi e limitati nelle ore rispetto a quelle che richiederebbe una così ampia materia. E pensare che la conoscenza potrebbe evitare un sacco di comportamenti sbagliati, come il non utilizzo del preservativo con partner occasionali o una corretta consapevolezza nell’uso del corpo maschile e femminile.