Riceviamo e pubblichiamo un approfondimento di Mario D’Ignazio a proposito di Sant’Ambrogio.
“Quando parliamo di sapienza, parliamo di Cristo. Quando parliamo di virtù, parliamo di Cristo. Quando parliamo di giustizia, parliamo di Cristo. Quando parliamo di verità, vita e redenzione, siamo parlando di Cristo». Così scriveva Ambrogio, vescovo di Milano, esegeta biblico, teorico politico, maestro di eloquenza latina, musicista e maestro.
Chi era Sant’Ambrogio
Tra le figure di maggior rilievo per la chiesa cristiana c’è sicuramente Sant’Ambrogio, uno dei dottori della Chiesa. È ricordato per i suoi studi, l’assistenza agli sfortunati, le capacità oratorie, la guida del popolo e la difesa della Chiesa. Ambrogio fu il primo a formulare idee sui rapporti chiesa-stato, che sarebbero diventati il punto di vista cristiano medievale prevalente sulla questione. Ambrogio nasce in quella che oggi chiamiamo Treviri, in Germania. Dopo un’illustre e rapida carriera politica culminata nel governatorato della Liguria e dell’Emilia, fu nominato vescovo di Milano per acclamazione popolare. Sebbene non volesse questo ufficio, acconsentì alla volontà di Dio. Dopo la sua consacrazione nel 374, dedicò il resto della sua vita alla difesa e all’annuncio del Vangelo. Si oppose all’arianesimo in tutte le sue forme. Ambrogio è anche accreditato per aver incoraggiato il canto antifonale, in cui un lato del coro risponde alternativamente all’altro lato.
L’importanza di Sant’Ambrogio nella Chiesa
Sant’Ambrogio, continua nel messaggio Mario D’Ignazio, fu anche mentore e amico di sant’Agostino, che battezzò nel 386. È anche degno di nota per aver fatto fare all’imperatore Teodosio I una pubblica penitenza per il suo massacro di migliaia di persone a Salonicco, mostrando proprio quale potere avevano persino i vescovi nei confronti di un imperatore.
Ambrogio fu anche la prima persona ad essere registrata come in grado di leggere in silenzio (da Sant’Agostino). Non molti sanno che la lettura veniva fatta ad alta voce nell’antichità.
Morì il 4 aprile 397 dopo Cristo, a Mediolanum che era il nome antico di Milano. È anche il patrono della città meneghina, dove è chiamato Sant’Ambroes. La sua festa è il 7 dicembre.